Il Fisco italiano chiede 12,5 milioni di euro ad Elon Musk per “infedele dichiarazione” dopo un controllo su Twitter

https://milano.repubblica.it/cronaca/2025/02/25/news/elon_musk_fisco_chiede_125_milioni_infedele_dichiarazione_dopo_controllo_twitter-424027705/

L’articolo credo sia con il paywall, comunque è talmente corto che copio incollo. La motivazione è scritta nella parte centrale. Dal 2016 al 2022 Twitter non ha pagato IVA anche per gli utenti non paganti, che comunque hanno un valore economico per la piattaforma:

La procura di Milano e la Guardia di finanza, con l’Agenzia delle entrate, chiedono 12,5 milioni di euro a Elon Musk, dopo aver ipotizzato il reato di “infedele dichiarazione” che sarebbe stato commesso dai vertici del vecchio Twitter. L’indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama “X”, sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.

Se il “prodotto” è l’utente: la contestazione a Twitter e Meta

In sostanza, l’inchiesta verte su un concetto: quando un utente fornisce i propri dati – seppur gratuitamente – ai social, le piattaforme devono pagare l’Iva perché traggono guadagno dalle informazioni degli iscritti. Le iscrizioni hanno un valore economico che consentono la profilazione degli utenti. Questo “scambio”, nell’impostazione accusatoria, è soggetto a Iva.

Mancato pagamento dell’Iva dal 2016 al 2022

La notizia, anticipata da Reuters, è confermata da fonti investigative. Al social network –dal punto di vista penale, in questo caso, a Twitter International Uk – viene contestato il mancato pagamento dell’Iva dal 2016 al 2022. Il nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf milanese ha chiuso la sua verifica fiscale nell'aprile 2024 e l'Agenzia delle entrate, a inizio gennaio, ha notificato le sue conclusioni alla piattaforma. Solo che la palla adesso passa a “X” del multimiliardario Musk. I suoi legali avranno tempo fino a inizio aprile per interloquire con l’Agenzia delle entrate, aderire alle richieste oppure opporsi.